Casa Famiglia "Fiore del deserto" di Roma

CASA FAMIGLIA "FIORE DEL DESERTO" DI ROMA

La casa di accoglienza "Fiore del deserto" opera da circa 4 anni nel territorio di Roma ed è nata per rispondere alle nuove forme di povertà di fronte alle quali la società costantemente ci pone: sfruttamento sessuale, abbandono, disagio familiare, minori a rischio, immigrazione, emarginazione. Vogliamo essere vicini ai giovani meno fortunati con lo scopo e la speranza di essere per loro un punto di riferimento e fornire le basi e gli strumenti necessari per una rinascita personale in vista di un in/reinserimento sociale/lavorativo.
In particolare la casa ospita giovani donne provenienti dalla tratta e ragazze inviate dal carcere o dai servizi sociali minorili o dalle Procure Minorili.

In questi anni sono state accolte 46 ragazze di cui circa 26 "uscite" dal racket della prostituzione (5 mamme con i loro bambini), 7 provenienti dai Servizi Sociali Minorili e 8 dall'I.P.M. (Roma, Bologna, Caltanisetta), 3 dalle Procure Minorili (Velletri, Roma e Bari), 2 dal C.P.A. (Centro di Prima Accoglienza di Roma), che hanno trascorso o trascorrono presso la struttura un periodo di tempo che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 2 anni. Per molte di loro il collocamento è la misura di detenzione alternativa. L'età media della ragazze accolte varia dai 17 ai 25 anni.
La casa opera in collaborazione con l'Opera Don Orione (Piccola Opera della Divina Provvidenza) e con altre associazioni (P.I.D. Pronto Intervento Detenuti, Ora d'Aria, la casa di accoglienza per ragazze madri "Ain Karim", casa famiglia "L'elefante invisibile" di Frosinone, Comunie di Monterotondo e di Bari, Servizi Sociali Territoriali, Tribunale dei Minori, Casa Circondariale Rebibbia, Centro Antiviolenza del Comune di Roma), operando un'attività di rete a beneficio dell'utenza.
Inoltre l'Associazione opera insieme a:

  • dal 2000 Ora d'Aria nel Progetto Ambiguità finanziato dalla Presidenza del Consiglio - Dipartimento per le Pari Opportunità che ha come obiettivo principale l'uscita dalla tratta di giovani donne costrette alla prostituzione che accettano di denunciare i loro sfruttatori;
  • dal 2000 collabora attivamente con il Centro Giustizia Minorile di Roma;
  • 2002/2003 Progetto "Nausica" finanziato dalla Provincia di Roma per donne immigrate. Tale progetto, giunto ormai a termine, si è realizzato in A.T.I. con "Ain Karim" e Ora d'aria
  • 2003/2004 Progetto "Casa di accoglienza per mamme detenute con figli minori nel territorio del V Municipio del Comune di Roma". Tale progetto si realizzerà in A.T.I. con "Ain Karim" e P.I.D. 2.

Il Progetto della Casa di Accoglienza
Le ragazze che vengono accolte seguono un progetto personalizzato da loro condiviso e assunto come scelta secondo le capacità, i desideri e le risorse di ognuna, mirando ad attivare le potenzialità individuali per un futuro reinserimento nel mondo del lavoro. Questo progetto viene monitorato secondo le modalità ed i tempi di accoglienza proposti dall'istituzione committente e operando le opportune modifiche e, quando è necessario, riformulandone le modalità in base alle osservazioni effettuate dall'equipe psico-educativa.
La sistemazione logistica della casa permette l'ospitalità di un massimo di 3 nuclei familiari composti da una mamma con il suo bambino e 5 ragazze sole (anche minorenni). La casa possiede 3 stanze da letto per mamma e bambino, 4 stanze da letto doppie, 4 bagni, (2 per piano), un grande salone per gli incontri comunitari, 1 sala da pranzo, la cappella per uno spazio di raccoglimento, 2 cucine, 1 dispensa, 1 cantina e infine 1 piano riservato agli operatori.
Una particolare importanza è attribuita anche alla cura del grande parco e dell'orto che consentono alle ospiti di creare un rapporto armonioso con la natura che, com'è noto, possiede già in se un'efficacia terapeutica.
Il progetto può prevedere:

  • corsi di alfabetizzazione,
  • corsi di formazione professionale,
  • reinserimento lavorativo reso possibile grazie al lavoro con la vasta rete di volontari che la struttura ha costruito nel corso degli anni con il territorio urbano circostante,
  • iscrizione a corsi scolastici per completare il conseguimento dei curricula scolastici già iniziati al momento dell'accoglienza,
  • corso per parrucchiere,
  • corsi di taglio e cucito,
  • laboratori di ergoterapia,
  • corsi di lingua italiana,
  • corsi di computer.

Sostegno psicologico
Riteniamo inoltre che sia molto importante un sostegno psicologico, che viene proposto ad ogni ospite in forma di colloqui sia individuali che con la famiglia (nel caso in cui essa sia presente, poiché consideriamo fondamentale l'aiuto da parte del sistema familiare), sia con gruppi di auto-aiuto a cui le ragazze partecipano settimanalmente con la guida di una psicoterapeuta.
Attraverso i dialoghi con lo psicologo, la solidarietà e l'amicizia degli operatori della casa di accoglienza, la persona impara progressivamente ad inserirsi nella realtà comunitaria, microcosmo della più vasta realtà sociale e culturale italiana, a svolgere i suoi compiti, ad attuare il proprio percorso verso l'autonomia.

Le famiglie di appoggio
La casa, inoltre, è sostenuta dalle famiglie presenti nel territorio, che si rendono disponibili a varie forme di aiuto e solidarietà. La famiglie si offrono in particolare per trascorrere con le ragazze i fine settimana (cinema, gite, attività culturali) e vengono sostenute dalla casa attraverso corsi di formazione che hanno lo scopo principale di informarle sulle problematiche psicologiche, legali e culturali inerenti alle ospiti della casa di accoglienza e di aiutarle ad avere un adeguato rapporto con le ragazze accolte o con i nuclei mamma- bambino. Spesso è possibile identificare tra le famiglie quella che è maggiormente in grado di fungere da "famiglia sostitutiva" di quella originaria e seguire più da vicino la singola ragazza in modo da accompagnarla nella risoluzione dei problemi con affetto e senso di realtà.

La gradualità del progetto
In particolare si cerca di creare attorno alle donne accolte una rete di solidarietà, amicizia ed assistenza che possa aiutarle a riflettere criticamente sul loro passato, a nutrire nuove speranze verso il futuro e riuscire a darsi la possibilità di esprimere i propri desideri. In pratica iniziare un percorso mirato al cambiamento, sostenuto da figure professionali competenti.
Si prevede che l'ospitalità all'interno della casa, generalmente, non superi il periodo massimo di 1 anno (in casi particolari 1 anno e mezzo), per evitare il rischio di inibire le risorse di autonomia presenti in ogni donna e rinforzare la dipendenza affettiva ed economica verso la struttura. Il progetto di aiuto e solidarietà non si conclude con l'uscita dalla casa; poiché gli operatori, i volontari e le figure che vi ruotano intorno continuano a costituire un punto di riferimento significativo per le ragazze che vivono in autonomia.
A questo scopo è stato organizzato un lavoro di monitoraggio che permette di verificare e sostenere l'andamento delle donne anche a distanza di tempo dopo l'uscita.
È proprio grazie a questa prospettiva che possiamo affermare che almeno 23 delle 46 ragazze che hanno abitato nella casa di accoglienza oggi hanno conquistato uno status di persone e cittadine economicamente e affettivamente autonome e rispettate dalla società.
Nel corso di questi intensi anni di attività la casa ha ospitato 46 ragazze, 23 hanno terminato il loro percorso e attualmente vivono in una situazione di totale autonomia svolgendo un regolare lavoro.
Ad esempio di ciò una giovane mamma nigeriana si è trasferita nella provincia di Bergamo dove ha ottenuto regolare contratto di lavoro e si è sostenuta con un affidamento consensuale, grazie anche all'impegno dell'assistente sociale dott.ssa Paola Parrucci, poiché durante la prima fase dell'autonomia non era in grado di gestire il proprio bambino.
Altre ragazze hanno ottenuto contratti di lavoro regolari presso alcune ditte o ristoranti dove noi eseguiamo un monitoraggio continuo in collaborazione con i loro datori di lavoro. In altri casi, dove è possibile, si mira al reinserimento in famiglia, o nei loro rispettivi campi nomadi.

Gli operatori della Casa di Accoglienza
Gli operatori svolgono un ruolo di accompagnamento e di sostegno, senza mai sostituirsi alle responsabilità personali di ciascuno. È necessario per questo che ci sia un coordinamento tra di essi, ottenuto anche attraverso una verifica e una formazione permanente. Gli operatori, infatti, si incontrano settimanalmente coordinati da un supervisore esterno, per affrontare le varie problematiche e verificare i progetti individuali delle ragazze.
La casa si avvale di figure professionali qualificate. In particolare:

  • un responsabile nella figura di psicologo clinico e di comunità nonché specializzando in psicoterapia sistemica/relazionale,
  • un antropologo,
  • un operatore nel ruolo di animatore,
  • un supervisore esterno nella figura di psicoanalista,
  • un medico esterno che assicura una presenza bisettimanale,
  • un educatore professionale,
  • un operatore nel ruolo di gestione e coordinamento della vita domestica,
  • una psicologa che si occupa di terapia di gruppo con le ragazze,
  • un assistente sociale.

Inoltre la casa si avvale della collaborazione di numerose altre figure professionali che collaborano con la struttura, le quali operano un importante ruolo di mediazione e di lavoro in rete con altre strutture e istituzioni.

Corsi di formazione per volontari
La casa di accoglienza valuta come evidente segno di vitalità e dell'immagine positiva che ha consolidato nel territorio, il fatto di ricevere continuamente nuove offerte di aiuto e disponibilità da parte di persone che si offrono come volontari. Essi possono svolgere un ruolo insostituibile di accompagnamento e di sostegno delle ragazze. Sono però consapevoli di non doversi sostituire alle responsabilità specifiche delle diverse figure professionali che si avvicendano nella struttura e al ruolo di educazione permanente e continuativo svolto dagli operatori. È necessario per questo stabilire un clima di affiatamento e coordinamento tra l'equipe e il responsabile ottenuto attraverso una verifica e una formazione periodica.
A tale scopo gli operatori e i volontari si incontrano tra loro mensilmente con l'aiuto di un supervisore esterno.
La casa di accoglienza ha numerose e diversificate esigenze quotidiane. Vi chiediamo un aiuto per cercare di affrontare alcune necessità come:

  • l'arredamento per una camera della casa,
  • la spesa alimentare per un anno o per quanto voi riterrete possibile,
  • la spesa di medicinali per le ospiti della casa.

La responsabile
Dott.ssa Vittoria Quondamatteo

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